Batti lei, congiuntivo! Cinema italiano di oggi e di ieri.
Come ogni anno i cineclub di Lugano e del Mendrisiotto si uniscono nell’impresa di provare a offrire al pubblico ticinese una panoramica sfaccettata e ampia dell’annata cinematografica italiana. I titoli rimasti fuori e degni di figurare sono ovviamente numerosi, ma abbiamo deciso di concentrarci su un pugno di proposte che consideriamo emblematiche a varia ragione.
Con uno sguardo retrospettivo si è deciso di dedicare idealmente la rassegna ad un grande nome che non c’è più. Non un alfiere del cinema d’autore con la puzza sotto il naso, per una volta. Ma l’antieroe popolare per eccellenza, una delle maschere più riconosciute e indovinate della commedia tricolore del secondo novecento, emblema tra le altre cose di una massificazione, quella della società industriale, che anche il cinema ha contribuito a tratteggiare e poi a disinnescare.
Fantozzi e i suoi congiuntivi acrobatici aprono la strada a una serie di proposte recenti completamente d’altro segno.
Sulla via della ridefinizione di genere, ma anche del confronto con il peso delle tradizioni, troviamo Vergine giurata. A indagare il concetto di sfruttamento ed i legami di sangue è la vera sorpresa della scorsa stagione, Indivisibili. Il grande amore senza possibilità di incontrarsi unisce i due giovani carcerati di Fiore. E poi si parte alla scoperta del mistero della medusa immortale e di altri tragitti di spiritualità, in Spira Mirabilis.
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